Dopo aver condiviso con noi la sua prima esperienza con il cateterismo, una utilizzatrice delle nostre soluzioni terapeutiche ha deciso di raccontarci com'è stata la prima volta che ha praticato l’irrigazione transanale. Una terapia che all'inizio le ha richiesto un po' di impegno, ma che in seguito è diventata sempre più facile, permettendo di riprendere il controllo del proprio intestino.
Una condizione neurogena come la sclerosi multipla può avere un impatto sia sulla vescica che sull'intestino. L'irrigazione transanale (TAI) è una terapia che permette il corretto svuotamento dell’intestino senza ricorrere a farmaci. Il principio è semplice: irrigando l’intestino si favorisce l’espulsione delle feci.
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La prima volta che ho praticato l’irrigazione transanale ero da sola. Un’infermiera mi aveva spiegato come funzionava la terapia e avevo con me le istruzioni per l’unità elettronica per eseguire la TAI. Ho fatto tutto ciò che l’infermiera mi aveva mostrato, ma mi sono subito trovata davanti a una sfida inaspettata: miscelare l’acqua per raggiungere la giusta temperatura. Non volevo correre rischi così ho deciso di misurarla con un termometro, ma la temperatura era sempre o un po' troppo alta o un po’ troppo bassa. Dopo qualche tentativo ci sono finalmente riuscita. Ho messo l’acqua vicino al wc e mi sono seduta. Ho fissato l’unita di controllo tramite la cinghia per la gamba e ho preparato il dispositivo per l’utilizzo.
Ero davvero soddisfatta di avercela fatta. Poi è arrivato il passaggio successivo… Ho preso il catetere, mi sono inclinata in avanti e l’ho inserito nel retto. Ho gonfiato il palloncino assicurandomi che l’estremità del catetere fosse al livello dell’ano. Solo a quel punto il catetere è posizionato correttamente. Dopo di che ho introdotto l’acqua.
Il grosso vantaggio di avere un dispositivo digitale è che una volta che hai individuato le impostazioni ottimali le puoi salvare per usarle ogni volta, adattandole alle tue esigenze. Una volta che hai trovato la giusta quantità di acqua, la giusta dimensione del palloncino e la giusta velocità con cui irrigare l’acqua, l’unica cosa che devi fare è premere i pulsanti dell’unità di controllo, tutto il resto è automatico e non richiede alcuno sforzo.
Quando tutta l’acqua è stata instillata ho sbloccato il palloncino, estratto il catetere, l’ho rimesso nella sua confezione e sono rimasta in attesa di quello che sarebbe successo. Ma in quel momento il mio intestino non sembrava intenzionato a svuotarsi da solo. L’infermiera mi aveva già avvertita che ci sarebbe voluto del tempo prima che l’intestino si abituasse. Per questo motivo all’inizio vai in bagno ogni giorno.
In un primo momento pensavo di aver sbagliato qualcosa, invece no. L’intestino deve solo abituarsi alla nuova terapia e ritrovare i suoi nuovi ritmi.
E infatti la volta successiva ha funzionato..
A chi sta per iniziare la pratica dell’irrigazione transanale mi sento di dare un consiglio: cercate di rimanere rilassati e di non irrigidirvi. Tenete presente che non siamo macchine e non tutti funzioniamo necessariamente allo stesso modo. Non abbattetevi se le cose non vanno subito come vorreste . Potete tranquillamente monitorare i vostri progressi tramite la Navina Smart App, compresi i vostri insuccessi. Siate audaci, ne vale la pena!
Da quando ho cominciato la terapia ho iniziato ad apprezzarla, anche se non è sempre stato facile. Molte cose sono migliorate, non mi sento più tesa e stressata, il mio umore è decisamente migliorato. Oggi non userei nessun altro metodo per svuotare l’intestino e sono davvero felice di essermi lasciata alle spalle i giorni più duri. E sono anche orgogliosa di essere riuscita a riprendere il controllo del mio intestino!