In evidenza La cistite interstiziale-sindrome del dolore vescicale (IC-BPS) è una condizione clinica che necessita di un approccio terapeutico fenotipizzato, multimodale e multidisciplinare.
Cicconi et al. propongono un percorso di cura per il paziente con cistite intesrtiziale-sindrome del dolore vescicale (IC-BPS) che vede il fisiatra come punto focale dell'approccio multidisciplinare e personalizzato.
La cistite interstiziale-sindrome del dolore vescicale, indicata in letteratura con la sigla IC-BPS, è una condizione clinica di esclusione definita dalla presenza di dolore vescicale persistente o ricorrente nel tempo associato a sintomi delle basse vie urinarie, in primis: urgenza e frequenza minzionale. Si associano, in alte percentuali dei casi, disturbi della sfera psichica che vanno da sintomi di depressione maggiore, ad ansia generalizzata, a segni di stress evidenziati dalla tendenza alla catastrofizzazione e alla ruminazione.
Tutte le principali linee guida IC-BPS sottolineano la necessità di un approccio terapeutico che sia fenotipizzato, multimodale e multidisciplinare. Relativamente a quest’ultimo aspetto, si sottolinea come l’interazione delle diverse figure specialistiche sia possibilmente interdisciplinare, cioè volto a mettere in campo interventi che attengono a discipline diverse, ma tesi al raggiungimento del medesimo obiettivo. In questo ambito il compito del fisiatra si declina in molteplici azioni. In primis la necessità di raccogliere, in modo completo, informazioni inerenti non soltanto la malattia, ma anche il modo con cui la malattia modifica il funzionamento della persona, la sua sfera psicologica e il suo grado di interazione sociale. Tale esigenza trova un validissimo supporto nell’utilizzo del “Sistema standardizzato di valutazione dell’IC-BPS” elaborato dal “gruppo tecnico Piemonte e Valle d’Aosta” (Prof. Carone – Prof. Giammò) ispirato al moderno paradigma riabilitativo Bio-Psico-Sociale. L’elaborazione del Progetto Riabilitativo Individuale avviene a partire dalla formulazione di obiettivi distinti in breve, medio e lungo termine. Fondamentale è la competenza nell’utilizzo dei principali interventi non invasivi per IC-BPS della pratica clinica, la conoscenza del loro razionale di utilizzo e del relativo grado di evidenza di efficacia desunto dalla letteratura. Importante anche il tema dell’educazione terapeutica del Paziente finalizzata ad una corretta autogestione dei sintomi. Infine, l’emergente evidenza di efficacia di “tecniche complementari” volte ad incrementare la mindfulness ossia la consapevolezza del paziente e a stimolarne atteggiamenti di resilienza.
Tutti questi argomenti possono essere motivo di stimolo ed interesse per il Fisiatra che si occupa in modo specifico di IC-BPS.
Gli autori di questo articolo sono: B. Cicconi, G. Sbrollini, M. Tambroni Armaroli, E. Prezzemoli, S. Mastrovincenzo, A. Casto, E. Catasti, L.P. Consilvio, G. De Nicola, V. De Nisi, M. Foscolo, A. Franceschetti, O. Mariani, A. Mutolo, D. Stortoni,
S. Tittaelli, A. Gaydarzhi, G. Piccinini, A. Senigagliesi, D. Fontana, A.B. Galosi, W. Capeci, M.A. Recchioni.
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